Maria Luisa REVIGLIO della VENERIA: Alessandro Poma (1874-1960).

Alessandro Poma nasce a Biella il 22 febbraio 1874.

Il suo primo maestro è Mario Viani d’Ovrano (1862-1922) e poi con Lorenzo Delleani (1840-1908) approfondisce dal 1895 la conoscenza della pittura di paesaggio della scuola di Rivara.

Il pittore era alto, magro, con una faccia lunga con un gran naso adunco e una bocca larga segnata dall’uso costante della pipa. I capelli erano abbondanti ed un ciuffo scendeva sempre verso l’occhio sinistro. Vestiva con ostentata trascuratezza, le mani imbrattate dalla cenere della pipa, dai colori ad olio e dal pigmento dei pastelli che preparava lui stesso per i quadri e i bozzetti che tappezzavano il suo studio.

Abbandonati gli studi di giurisprudenza, si trasferisce a Roma e dal 1899 affitta dal principe Borghese la Casina Raffaello. Per lunghi anni nel suo studio-rifugio si lascia suggestionare dalla bellezza del parco, degli alberi, dei tramonti e dei viali in controluce pur continuando ad esporre alla Promotrice di Torino.

A Villa Borghese viveva nella Casina Raffaello situata a levante della Piazza di Siena … L’edificio, a due piani con una pianta rettangolare allungata aveva al primo piano oltre alle camere, uno studio con grandi vetrate che si affacciavano su Piazza di Siena.

Lontano dalla realtà artistica piemontese è sempre più coinvolto nell’ambiente artistico romano. Frequenta l’Accademia di Francia, lo scultore Victor-Jean-Ambroise Segoffin e il pittore Giulio Aristide Sartorio che lo incoraggia a partecipare, tra il 1907 e il 1910, alle Esposizioni Internazionali di Belle Arti di Roma e Milano e alla Biennale di Venezia.

Numerosi schizzi e disegni con vedute di Villa Borghese, databili tra il 1904 e il 1910, sono realizzati di preferenza a pastello. Nel 1905 il quadro ad olio Viale a Villa Borghese, esposto alla Promotrice delle Belle Arti di Torino, è acquistato dal Re. Una serie di quadri della Campagna romana con rovine rappresentano, a partire dal 1902, il momento di incontro con Vincenzo Cabianca, Onorato Carlandi e il gruppo dei XXV della Campagna Romana. Come loro è affascinato dagli splendidi paesaggi laziali che ritrae con immediatezza studiando cavalli, bufali e pecore nella natura selvaggia delle paludi Pontine.

Durante i suoi soggiorni estivi a Piano di Sorrento nella Casa degli Spiriti a Sopramare (Villa Maresca) dipinge numerose vedute della costiera, sovente in compagnia dell’amico pittore Guido di Montezemolo.

Dalle finestre e dal terrazzo si godeva il bellissimo panorama sul Golfo, da Scutolo al Capo di Sorrento. La passione per i cigni, soggetto frequente di studi e dipinti avevano spinto il pittore a far costruire dai Maresca (proprietari della casa) sul lato nord della tenuta, presso il costone che sovrasta il mare, un laghetto che ospitata una coppia di cigni.

Di grande effetto per la studiata ed elegante struttura sono le composizioni di cigni che si svolgono in fregi lunghi anche nove metri. Le loro forme solenni, a volte solo accennate da abili tocchi di pastello spalmato con le dita, sembrano vele gonfiate dal vento. Anche gli studi sulle ali di farfalla, analizzate al microscopio nella forma e nel colore, diventano con quelli sui cigni gli originali e coloratissimi temi di ricerca che accompagneranno l’artista per tutta la vita.

Poma è anche un ritrattista di grande sensibilità nel riprendere la moglie Maria Murialdo, le figlie Lucia e Giuseppina ed i nipoti.

All’inizio degli anni ’20, per il fascino dei luoghi e per curare il figlio Pio affetto da una grave malattia (morirà nel 1926), iniziano periodici soggiorni a Courmayeur, ove decide si stabilirsi definitivamente al termine del successivo decennio.

L’artista nella frazione del Pussey di Courmayeur abita in una villa a tre piani che ora non esiste più e ancora una volta fa costruire un laghetto per ospitare quei cigni che tanta parte hanno avuto nella sua ricerca pittorica. <