I sacrifici umani erano un aspetto importante della cultura Mesoamericana. I conquistadores spagnoli che per primi ebbero contatti con il popolo Azteco (popolo residente a Tenochtitlán, oggi Città del Messico, (situata su un’isola del lago Texcoco) dicono nelle loro testimonianze che il sacrificio umano era largamente praticato in tutta la Mesoamerica…
Eppure queste umili creature che letteralmente tutta l’Italia conosce e ricorda, note altresì in molte città europee, parte integrante del folklore natalizio, ricordate e tramandate nella letteratura sin dalla fine del 1700, senza citare le opere pittoriche realizzate dagli artisti europei e rinvenibili in tanti musei del mondo, ebbene queste creature oggi vengono ricordate e riproposte quasi sempre nei modi più superficiali ed approssimativi…
Percorrendo in macchina la vecchia antica Via Sferracavalli che unisce Cassino a Sora, ad un certo punto in territorio di Atina, quasi al confine con Alvito, sulla propria destra, si scorge isolata e ben visibile, una struttura ad un piano, eretta da pochi anni come lo stato di fatto lascia dedurre, con una bella targa in marmo dove si legge: “Regione Lazio – Comune di Atina – Associazione ‘Ciociaria’ – Gruppo folk ‘Valle di Comino’ – Centro Regionale di arti e tradizioni popolari Atina.”
Il mese scorso, durante la mia visita a Tavolara e a Loiri Porto San Paolo, ho intervistato l’archeologa Paola Mancini, impegnata in attività di didattica e divulgazione del patrimonio archeologico della Sardegna. Laureata in Lettere Classiche con una tesi sulla preistoria gallurese e specializzata in Archeologia con una tesi sulle rotte transmarine dell’ossidiana e della selce, in particolare in rapporto all’Arcipelago di La Maddalena, nel corso della nostra intervista ha ripercorso scrupolosamente la storia dell’isola di Tavolara e del territorio di Loiri Porto San Paolo, cui alcuni anni fa ha dedicato il libro Loiri Porto San Paolo. Le origini (Taphros, 2011).