Le vie cave (o cavoni o tagliate) etrusche sono percorsi viari scavati nel tufo a cielo aperto, tra alte pareti, che tortuosamente collegano il fondovalle con i rilievi collinari della regione tosco – laziale.
Le tagliate si trovano nei territori dell’Etruria meridionale interna rupestre e nell’area falisca nell’ambito delle odierne province di Viterbo, Roma e Grosseto. Cavoni etruschi si possono ammirare ad esempio a Pitigliano, Sorano, Sovana, Poggio Buco, Tuscania, Barbarano Romano, Bomarzo, Castro, Cerveteri, Veio, Viterbo, etc …
Le tagliate possono avere lunghezza fino ad un chilometro, larghezza di 2/4 metri, altezza fino a 20 metri (occorre comunque considerare che il livello di calpestio odierno è significativamente più basso di quello originario per essersi formato con il trascorrere del tempo) e pendenza tra l’11 ed il 18 %. Di solito presentano andamento curvilineo e talvolta si collegano tra loro. Frequentemente le tagliate sono collegate con tombe o necropoli. Nel suolo delle vie cave si trovano talvolta fori circolari e solchi di carro.
Alcune tagliate risulterebbero essere state scavate nel VII – VI secolo a.C. (ad es. Cava Buia e Cava di Pian del Vescovo a Blera) altre nei secoli successivi.
La funzione delle tagliate è incerta e dibattuta.
Secondo alcuni studiosi sarebbero delle vere e proprie vie di comunicazione, scavate probabilmente per collegare altopiani e valli e per abbreviare i percorsi da un centro all’altro.
Per una diversa opinione avrebbero funzione strategico – difensiva.
Altri studiosi opinano per una funzione sacrale: si tratterebbe di percorsi scavati per penetrare nella terra, per avvicinarsi alla dea madre, al fine di venerarla. Questa teoria troverebbe conferma sui simboli sacri ed iscrizioni che sovente si trovano scolpiti dagli etruschi sulle pareti delle vie cave. All’inizio del Cavone (a Sovana) inoltre è stato ritrovato un pozzetto votivo con oggetti in bronzo e ceramica di natura sacrale.
Secondo una tesi ulteriore avrebbero carattere funerario come sembrerebbe attestato dalla circostanza che spesso le vie cave risultano realizzate nelle vicinanze di tombe e necropoli.
E’ stato infine ipotizzato che possa trattarsi di opere per il deflusso delle acque; spesso nelle loro vicinanze vi sono canalizzazioni per le acque.
Nelle pareti delle tagliate in qualche caso si trovano iscrizioni in etrusco (ma anche in falisco ed in latino).
Le poche iscrizioni etrusche sono costituite da formule onomastiche maschili – di regola bimembri (sulla parete occidentale della via cava della Cannara, presso Corchiano, si legge “Larth Velarnies”) ma anche con il solo gentilizio (“cleiina” si trova inciso su una tagliata della Via Clodia in località Pian Gagliardo a Grotta Porcina – Blera) -, probabilmente riferibili al responsabile della realizzazione della tagliata in veste istituzionale (titolare di una carica pubblica, magistrato) o ad un privato benefattore della collettività, magari per finalità propagandistiche. La firma potrebbe però costituire anche indicazione di proprietà della strada e/o dei terreni vicini.
L’iscrizione nella Via degli Inferi di Cerveteri del maru Larth Lapicane contiene l’esplicita indicazione della carica (maru) del nominativo ed è certamente riferibile al magistrato responsabile dei lavori pubblici effettuati nell’opera viaria (Enrico Benelli). Al di fuori di tale caso elementi che possono far propendere per il profilo istituzionale (esecuzione di lavori pubblici) possono essere costituiti ad es. dalle dimensioni rilevanti dei segni grafici o dal posizionamento della firma, inquadrata in un cartiglio, all’inizio della tagliata (Daniele F. Maras).
A prescindere dalla funzione delle tagliate, che potrebbe anche essere stata diversa da luogo a luogo, percorrere questi antichi sentieri è sicuramente un’esperienza di grande suggestione che ci consente di immergersi nella natura facendo un salto indietro nel tempo.
Sulle vie cave cfr, tra gli altri:
– Le Vie cave in Etruria Meridionale Atti del Convegno, Castel Sant’Elia Corchiano, 7 – 8 ottobre 2022 a cura di Francesca Ceci, Elena Foddai, Stefano Francocci, Stephan Steigraber, Antiqua Res Edizioni, 2024;
– Gli Etruschi e le Vie Cave, a cura di Carlo Rosati, Cesare Moroni Editore, 2008.
Immagini di vie cave di Pitigliano, Sorano, Sovana, Corchiano, Castro e Civita Castellana.
Autore:
Michele Zazzi – etruscans59@gmail.com