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In Camper Goboony per castelli di Italia

Le vacanze estive sono alle porte, ognuno di noi sceglie il modo migliore per trascorrerle ma il camper è diventato di tendenza. Grazie al progetto della start up olandese Goboony è possibile usufruire di una forma di noleggio conveniente. In un facile sito da navigare i proprietari mettono a disposizione i camper ed i turisti privi del mezzo possono agevolmente utilizzarlo. E’ questo un progetto che vede sharing mobility applicata al turismo.

Una volta scelto il periodo di viaggio e prenotato un camper su Goboony si può partire verso le mete più interessanti. Noi vi proponiamo un tour tra i castelli più belli di Italia.

  1. Il castello di Miramare: è una meraviglia di Italia. Sorge quasi a picco sul mare del maestoso ed imponente Golfo di Trieste. Il castello ancora completamente agibile è stato fatto costruire dall’arciduca Ferdinando Massimiliano d’Asburgo per dividere la vita con la bella Carlotta del Belgio. Oggi è possibile ammirare ancora gli arredi originali. Attorno al castello un parco con un ulteriore Castelletto, edificio dedicato alla residenza degli sposi reali in attesa che venisse edificato il maestoso castello. Attorno all’edificio oltre la bellezza le tante misteriose leggende che lo fanno inserire tra i luoghi più ricchi di mistero d’Europa.
  2. Castello Scaligero di Sirmione:   si tratta di una particolare fortificazione lacustre. Il castello infatti è completamente  bagnato dalle acque del Lago di Garda.  Da notare la particolare merlatura delle mura e le tre torri, la particolare bellezza architettonica anche qui viene esaltata da una triste leggenda d’amore che racconta di fantasmi e storie dal sapore romantico ed eterno.
  3. Castel del Monte: è questo un castello da visitare. Situato nel comune di Andria, in Puglia, è un edificio fatto costruire dall’Imperatore Federico II. La sua  pianta ottagonale è unica al mondo. Nessun fossato e nessun elemento tipicamente difensivo lo caratterizza. Scale a chiocciola e feritoie lo rendono misterioso. E’  stato costruito secondo precise geometrie matematico-astronomiche ed è ricco di simbolismi. Anche qui non mancano storie e leggende misteriose da ascoltare magari al tramonto.
  4. Castello Aragonese di Ischia: questo è un antico castello che sembra essere stato voluto dal tiranno di Siracusa, Gelone.  Solo dopo, passando attraverso ai secoli e alle dominazioni diventa Aragonese. Molto simile nei dettagli al Maschio Angioino a Napoli.

Se questi a nostro avviso sono quelli in cui una tappa la si deve fare è vero che di castelli l’Italia è molto ricca, un po’ ovunque se ne trova uno che merita di essere tappa di un viaggio alla scoperta del cuore antico del BelPaese ed in particolare a caccia di misteri e leggende.

Giuliano CONFALONIERI, Archeologia della settima arte.

La storia del cinema potrebbe essere suddivisa in quattro periodi: l’epoca pionieristica del muto, dal sonoro fino alla seconda guerra mondiale, il dopoguerra fino agli anni Settanta, dalla crisi delle sale alle novità in nuce. Alcune delle opere fondamentali del nuovo mezzo di comunicazione sono state realizzate proprio nel periodo in cui l’immagine era predominante. Ciò obbligava gli autori ad ‘inventare’ il racconto in modo comprensibile, sulla base di intuizioni personali. Il pubblico, non ancora aduso alla nuova forma di spettacolo, doveva essere necessariamente indirizzato in modo che potesse comprendere le potenziali possibilità sia di divertimento sia comunicative. I maestri del bianco e nero hanno dovuto costruire un modo di proporsi che mediasse le varie componenti di una produzione cinematografica con platee ancora acerbe: Meliés, Griffith, Pastrone, von Stroheim, Dreyer, Ejzenstejn, Pudovkin,Gallone,Chaplin,Flaherty.Dapprima fu semplicemente fotografia in movimento, poi le inquadrature fisse si evolsero in ‘carrellate’, in prospettive audaci, in sfumature di grigio attinenti ai momenti drammatici, in contenuti più articolati e soprattutto in spezzoni di pellicola giuntati: il montaggio costituì un anello fondamentale tra chi voleva dire qualcosa con la spettacolare tecnica del Novecento e chi doveva accogliere il messaggio senza averne ancora assimilato la cultura. La recitazione si scollegò gradualmente dall’impostazione teatrale diminuendo di conseguenza il vezzo delle attrici come attaccarsi ai tendaggi nei momenti di maggior pathos nonché le espressioni esageratamente marcate.  


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Autore: Giuliano Confalonieri

Allegato: Archeologia della settima arte.pdf

Giuliano CONFALONIERI, Pirati & Corsari.

È nota l’importanza che i romani, per primi, diedero alle comunicazioni. I tracciati di alcune loro vie consolari non sono stati modificati dallo sviluppo di autostrade e superstrade ma fino al XVII secolo furono praticamente l’unica rete viaria veramente funzionale per i collegamenti della penisola. L’Appia, la più antica con il suo lungo percorso da Roma a Brindisi, era considerata la ‘Regina viarum’. La Cassia, la Flaminia, e la Salaria sono esempi di una tecnica costruttiva precisa che permise alle strade di durare secoli (strati regolari alternati di pietra e terra compressa; inoltre, mentre gli etruschi tendevano ad allungare il percorso per ottenere pendenze moderate, i romani costruivano tragitti più brevi nonostante pendenze più ripide).


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Autore: Giuliano Confalonieri

Email: giuliano.confalonieri@alice.it

Allegato: Pirati & Corsari.pdf

Federica TOGNON, Vetro e oro per celebrare la matrona romana.

L’uso della decorazione in oro su vetro è una tradizione ininterrotta che parte dal III secolo a.C. e dura fino al IV secolo d.C. .
Con il nome vetri dorati, malgrado la continuità tecnica dal periodo ellenistico, la letteratura archeologica definisce una produzione tardo imperiale di vasellame e medaglioni decorati con foglia d’oro graffita, a cui, talvolta, venivano aggiunti dettagli dipinti in rosso, azzurro, verde o bianco .


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Autore: Federica Tognon

Link: http://www.archeomedia.net/studi-e-ricerche/39216-federica-tognon-vetro-e-oro-per-celebrare-la-matrona-romana.html