Posta alle pendici dell’altura su cui s’estende l’abitato di Mottola, a poca distanza dal casale benedettino di Sant’Angelo a Casalrotto, la Chiesa rupestre di Santa Margherita nel Medioevo era collegata con strade alla città e al casale, nonchè alla via consolare, importante arteria pedemontana che metteva in comunicazione Taranto con Matera.
Tutti gli articoli di Feliciano Della Mora
Carolina MEGALE (a cura di), Fare l’archeologo per passione e per mestiere.
Questo volume si rivolge a tutti coloro che, per passione o per mestiere, scelgono di avvicinarsi all’archeologia e ai metodi della sua ricerca.
Con uno stile lucido e accessibile, offre un quadro sintetico ed esaustivo dei molteplici aspetti che compongono oggi la disciplina archeologica. Una rassegna delle metodologie applicate nella ricerca sul campo e in laboratorio, la storia degli studi, lo sviluppo di un’archeologia planetaria e globale che abbraccia tutto il mondo e che si spinge fi no all’epoca moderna.
Il lettore, aspirante archeologo o attivo appassionato, scoprirà la “struttura concettuale” dell’archeologia e il lavoro concreto dell’archeologo che pone al centro della sua ricerca l’uomo nella sua globalità (fisica e culturale), l’uomo nella sua interazione con gli altri uomini e l’uomo nella sua interazione con l’ambiente.
Completano il volume due appendici. La prima è dedicata all’esperienza del Liceo Classico “Niccolini-Palli” di Livorno che dal 2002 ha ampliato l’offerta formativa inserendo l’indirizzo “Archeologico e di conservazione dei Beni Culturali”.
La seconda presenta, in modo sintetico, i percorsi didattici offerti nei Musei e nei Parchi Archeologici della provincia di Livorno.
Pubblicazione a cura di Carolina Megale in collaborazione con Lucilla Serchi.
Testi: Ivana Cerato, Alessandro Costantini, Massimo Dadà, Fabio Fabiani, Nicola Gasperi, Luciano Giannoni, Matteo Lorenzini, Francesco Ghizzani Marcìa, M. Cristina Mileti.
Info:
Books & Company
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Vincenzo ANDRAOUS, Un maledetto tradimento culturale.
Scorrendo le pagine dei giornali, osservando le immagini in televisione, ascoltando le storie monche perché mal interpretate di tanti giovani che rimangono al palo, alcuni offesi, altri depredati della vita, traditi dall’alcol, dalla roba che leggera non è mai, dalla violenza elargita a piene mani, ho come l’impressione che stiamo confrontandoci disarmati e spaventati con una microsocietà quale l’adolescenza oramai conclamata a bullistica.
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Vincenzo ANDRAOUS, Gli scarponi chiodati delle ideologie.
Stavo ripensando ad alcuni accadimenti che si sono verificati in giro per questa italietta, “relazioni e passioni” sottoscritte con parole pesanti, un pò di spintoni e qualche schiaffo, dalle periferie claudicanti alle aule custodi del diritto di ognuno e di ciascuno.
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