Il 514 a. C. è ricordato dalla storiografia greca come l’anno dell’uccisione di Ipparco, figlio del tiranno Pisistrato, e succeduto alla morte di questi insieme al fratello Ippia alla guida della polis di Atene. Gli autori del tirannicidio, che restituiva al popolo ateniese ( ma molto più probabilmente alla sola aristocrazia terriera) la piena autonomia legislativa e governativa, erano i nobili Aristogitone ed Armodio che furono nel 510 a. C. , dopo la cacciata dei tiranni, immortalati in un gruppo scultoreo opera dell’artista Antenor.
La storia di Venezia, come la conosciamo oggi, affonda le proprie radici nella Venezia Medievale prima e in quella Rinascimentale poi. E’ impossibile, infatti, non immaginare ad una Venezia prima di Venezia. Testimonianza diretta di quel mondo antico è esibita dagli stessi palazzi, dalle chiese, da qualsiasi forma di architettura che, cioè, non sia una espressione del mondo attuale ma che rappresenti un susseguirsi di eventi che hanno caratterizzato un momento storico ed evolutivo che non ci appartiene più ma, che ha dato gli strumenti alla stessa città per poter sopravvivere e per poter combattere le insidie del tempo.
Narra Livio che nel 211 a.C. Annibale, protagonista indiscusso degli episodi più noti della seconda guerra punica in Italia, volendo allontanare l’esercito romano impegnato nell’assedio di Capua, decise di marciare direttamente su Roma, sperando di poterla prendere con un’azione improvvisa che generasse spavento e scompiglio (Livio, XXVI, 7).
Alle falde del colle Cidneo sorge il grandioso tempio che Flavio Vespasiano eresse in Brescia, nell’anno 72-74 d.C. Sulla ‘paternità’ del Tempio non vi sono dubbi, dato che sul frontone è riportata la seguente scritta:
IMP. CAESAR.VESPASAINUS.AUGUSTUS.
PONT . MAX . TR . POTEST . IIII. EMP . X. P. P. CAS . IIII
CENSOR.
L’erezione del tempio si deve alla vittoria dell’Imperatore su Vitellio, nella piana tra Goito e Cremona.