Michele Zazzi. L’abitato etrusco di Spina.

Scavi archeologici (iniziati nel 1965) hanno messo in luce che l’insediamento di Spina (emerso nel 1959 a seguito di lavori di scavo per la realizzazione di canali)), sito nei pressi di Comacchio, aveva forma triangolare, comprendeva una superficie di circa sei ettari e si sviluppava lungo la sponda destra dell’antico fiume Po (Padus Vetus).
La città, che occupava un’area lagunare, era circondata da una palizzata e presentava una diposizione urbanistica di tipo ortogonale con assi orientati in direzione nord-sud. Era composta da lunghe insulae di forma rettangolare disposte a strisce e suddivise in lotti rettangolari più piccoli. Le vie erano costituite da canali navigabili, delimitati da pali e forse collegati con ponti o passerelle, e da strade realizzate in terra battuta e coccio pesto.
Sono emerse tracce di abitazioni costruite in legno, mentre non sono stati rinvenuti edifici pubblici, templi e santuari interni alla città.
Le abitazioni – riconoscibili come tali per la planimetria, le dimensioni, la presenza di focolari, le tracce di arredi e la tipologia di reperti (es. vasellame da cucina e da conservazione) -, avevano intelaiature di travi di legno e poggiavano su pali conficcati nel terreno collegati da travi orizzontali. Le case avevano forma rettangolare, tetto a due spioventi, pavimenti in terra battuta (più raramente in tavole di legno) e pareti esterne, realizzate con paletti di legno ed incannucciato di rami e canne, ricoperte con argilla concotta.
Tracce di attività artigianali sono state riscontrate all’interno ed all’esterno dell’area urbana (scorie e crogioli per la lavorazione dei metalli; distanziatori in terracotta e scarti di fornaci per la produzione di ceramica).
Gli scavi degli ultimi anni (dell’Università di Zurigo) hanno messo in evidenza la struttura di due case nel centro dell’area urbana di Spina costruite in legno nella stessa posizione ma a livelli diversi su un’insula delimitata da canali.
La prima casa, realizzata intorno al 400 a.C., aveva forma rettangolare (5,7 x 10/11 metri; superficie cica 60 mq). Nella parte frontale aveva un porticato ed il tetto a doppio spiovente era retto da due pali. L’abitazione fu danneggiata da un incendio.
La dimora costruita successivamente, nel secondo quarto del IV secolo a.C., aveva forma quadrata (5,8 x 6,9 metri; superficie circa 40 mq) e presentava cinque pali di sostegno per ogni lato. Il pavimento era in terra battuta. Nelle trincee di fondazione furono poste lastre di terracotta e travi di legno orizzontali per proteggere la base delle pareti – di incannucciato ricoperto di concotto – dall’umidità. Il tetto (forse fatto di canne) era a doppio spiovente e la trave di colmo, probabilmente, era ricoperta da tegole. A sud dell’ingresso della casa sono stati ritrovati i resti di un’officina per la lavorazione del metallo. L’abitazione fu distrutta da un incendio intorno al 330/320 a.C. e nello strato di distruzione è stata altresì rinvenuta una grande quantità di reperti ceramici (oltre 15.000 frammenti di ceramica di varie funzioni e non meno di 1000 vasi). Una tale quantità di ceramica farebbe pensare alla presenza di un mezzanino. La distruzione violenta della casa troverebbe conferma nel rinvenimento nel sito di un gran numero di ghiande missili (circa 160) prevalentemente in terracotta (incendio a seguito di un assedio del nemico?).
Nel 1988, sempre nell’area centrale della città, sono stati portati alla luce resti carbonizzati di una casa (pali e pareti di legno con concotto) con pavimento di tavole di legno.
Nelle case del IV secolo a.C. i tetti erano in materiale deperibile e la sola trave di colmo era protetta da tegole; i tetti in tegole furono realizzati nel III secolo a.C.

Sull’abitato di Spina cfr, tra l’altro:
Spina Etrusca un Grande Porto nel Mediterraneo, ARA Edizioni, 2023 a cura di Paola Desantis, Elisabetta Govi, Valentino Nizzo, Giuseppe Sassatelli, Tiziano Trocchi, pagg. 319 e ss.
– Vedi anche il sito della Soprintendnza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bologna e le Province di Modena Reggio Emila e Ferrara “Abitato della città etrusca di Spina, Ostellato e Comacchio (FE)”.

Di seguito immagini della veduta di Spina e di abitazioni della città tratte dal sito comune.comacchio.fe.it, della ricostruzione di un’abitazione di Spina dell’Università di Zurigo e degli scavi di Spina.

Autore: Michele Zazzi – etruscans59@gmail.com