La fenomenologia è definita anche approccio della psicologia esistenziale. Con essa non si interpreta il mondo, ma si cercano tracce e segni che ci permettono di delineare, osservare e descrivere non le verità assolute, ma le manifestazioni appariscenti di cose, emozioni, circostanze ed esperienze.
Ad ogni manifestazione della natura e del pensiero occorre avvicinarsi con la discrezione evocata dalla parola fenomeno (dal greco = ciò che appare).
L’osservatore ha un approccio diretto alla vita quotidiana propria e altrui per comprenderla. Il metodo empatico occorre per conoscere l’altro, entrando nella sua personalità e confrontando i rispettivi stati d’animo. Esistono autori che cercano i momenti più significativi per il soggetto nella costruzione della propria identità.
Secondo Maslow l’adulto ha disponibilità ad amare e possiede doti quali la socialità, la creatività e l’autonomia. La motivazione o il bisogno costituiscono un tratto distintivo dell’identità. I bisogni umani sono fisiologici, di sicurezza, sociali, dell’Io, di autorealizzazione. Secondo Maslow la teoria di fondo è che esiste la natura buona dell’uomo per cui i nostri bisogni più profondi non sono pericolosi o malvagi. I bisogni costituiscono il requisito perché si possa formare la struttura intrapsichica propria della maturità. Secondo Maslow esistono due tipi di motivazione: quella carenziale volta al soddisfacimento dei bisogni fondamentali ed è episodica e discontinua; e quella accretiva, ossia tendente allo sviluppo e all’autoperfezionamento dell’individuo sano. Il mutamento o cambiamento è determinato da fattori interni al soggetto più che esterni e ambientali. Il mutamento avviene tramite modalità uniche e irripetibili, denominate peak experiences (esperienze apicali) che mettono in grado l’individuo di percepire l’oggetto come unità totale distaccato dalla sua possibile utilizzazione, per cui si coglie la natura più profonda dell’oggetto. La persona vive la massima maturità e si sente più integrata, intelligente, percettiva, creativa, libera da blocchi e inibizioni, nel massimo grado di identità, attraverso le esperienze apicali quali l’essere genitore, l’esperienza mistica, l’intuizione, il momento creativo.
Secondo il pensiero di Rogers l’adulto è una persona congruente, comunicativa, responsabile, creativa, ottimista, attiva e decisionista. L’autorappresentazione è ciò che l’individuo pensa di sé in quanto adulto; il rappresentarsi in modo incongruente, ossia in modo errato rispetto a ciò che il soggetto è autenticamente, è alla base dell’immaturità psicologica. Per Rogers l’età adulta è il periodo in cui le varie componenti del sé multidimensionale vengono a maturazione. Quando l’Io non riesce a far emergere la parte adeguata del sé a una specifica circostanza, né a stabilire tra esse adeguata armonia subentra l’incongruenza psicologica che rende l’adulto infelice e malato.
Lewin elabora una prospettiva topologica per cui l’attenzione del ricercatore è incentrata sullo studio della persona nella sua totalità, nel suo ambiente, nell’impossibilità di interpretare un fenomeno togliendolo dall’ambiente proprio.
Esiste un indirizzo della psicologia della Gestalt fondato sulla ricerca di metodi sperimentali nell’osservazione dei comportamenti, per cui è evidente l’adesione di Lewin alla Gestalt in quanto è attento alle dinamiche dell’atto percettivo e a trasferirle nello studio della personalità. Lewin distingue nella personalità le regioni periferiche, percettivo motorie e le regioni centrali, più profonde, caratterizzano la storia dell’identità personale. La struttura della personalità può essere intesa come insieme di regioni molto o relativamente dipendenti tra loro rispetto al livello di funzionalità che caratterizza una particolare situazione.
Approcci biografici e sperimentali.
L’approccio biografico alla vita adulta prevede ricerche di carattere clinico che si ri