Lungo il fronte meridionale dell’AnfitetroMorenico di Ivrea si trovano le testimonianze di antiche coltivazioni di terrazzi fluvioglaciali auriferi (aurifodine), da me localizzate sulla base di vecchie segnalazioni, di indizi toponomastici e, soprattutto, di analogie giaciturali.
La scopertarisale al 1987, nel corso di una dettagliata raccolta di indizi “auriferi”, in tutta Italia, fatta per conto di AGIP Miniere, e ne diedi subito segnalazione alla Soprintendenza Archeologica per il Piemonte, avvertendo che doveva trattarsi “…delle aurifodinae coltivate dai Salassi, a cui si riferisce Strabone, che vengono generalmente, ed erroneamente, scambiate con quelle della Bessa nel Biellese”.
La mia segnalazione non ebbe alcuna risposta: venni poi a conoscenza che, nel contempo, la stessa Soprintendenza aveva presentato un progetto di finanziamentoper l’ “Area mineraria della Serra”, nel quale affermava che “…La Bessa….è la sola miniera d’oro d’età romana in Italia” e che “…la prima attestazione delle fonti…riguarda l’intervento romano del 143 a.C., mirato a dirimere la disputa tra Libui di Vercellae e Salassi a causa della deviazione dell’acqua (della Dora) da parte di questi ultimi per il lavaggio dell’oro” (Sopr. Arch. Piem., 1987).
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Info:
Museo Storico dell’Oro Italiano – http://www.oromuseo.com
Autore: Giuseppe Pipino
Allegato: Giuseppe Pipino.pdf