Giuliano CONFALONIERI, Sole mio.

Nel mese di maggio è rientrato trionfalmente nel porto di Monaco il futuribile catamarano PLANET SOLAR TURANOR così come futuribile era il Nautilus nato dalla fantasia di Verne. In un periodo in cui l’energia nucleare ha molti critici, quella idrica è in crisi con conseguente timore perfino per l’acqua potabile, l’uomo ha guardato in alto e si è accorto che esiste il sole.
Lo splendido natante (lungo 31 mt., largo 15 mt., costo $ 24 milioni) lo vedo fantasticamente scortato da un enorme esemplare di albatro ad ali spiegate che lo ha seguito nel giro del mondo. Completamente coperto da 537 mq. di pannelli solari (oltre ai servizi di bordo hanno dato una spinta massima di 15 nodi), ha potuto percorrere in completa autonomia 53.000 km. per una durata di 584 giorni. Le spese per il progetto e la realizzazione sono stati sostenute dalla Fondazione Prince Albert II.
Il catamarano ha attraversato l’Oceano Atlantico fino a Miami per poi proseguire – sulla linea equatoriale – verso il Messico, la Colombia, la Polinesia, l’Australia. Scopo di questo avveniristico esperimento è quello di dimostrare l’efficacia delle energie rinnovabili diventate indispensabili per la sopravvivenza stessa del nostro pianeta.
Acqua, luce, telefono di bordo sono attivate sempre dall’enorme quantità di pannelli che lo sovrastano, può ospitare fino a 40 persone e potrebbe navigare perpetuamente proprio grazie all’astro che illumina e fa vivere la Terra.
A questa dimostrazione si affiancano altre metodologie per contenere le emissioni nocive (riscaldamento urbano, gas di scarico, smaltimento dei rifiuti) di una popolazione mondiale arrivata alla cifra record di sei miliardi con conseguenti problematiche esistenziali. Lo sviluppo dell’energia solare ed eolica possono diminuire i pericoli che vediamo all’orizzonte ma che – per ora – non siamo capaci di combattere efficacemente.
La crociera del Planet Solar Turanor è un grande esperimento, precursore di novità tecnico-scientifiche che possano fare vivere meglio le megalopoli e tutti i popoli che stanno soffrendo la precarietà per l’invasione incontrollabile dei deserti e per la penuria d’acqua.

Autore: Giuliano Confalonieri

Email: Giuliano.confalonieri@alice.it