Un patrimonio dalle caratteristiche uniche ed inconfondibili, in uno scenario costituito da muretti a secco, ulivi secolari e giganteschi carrubi.
Le ville, le residenze di campagna, i palazzi nobiliari, costituiscono un vero e proprio patrimonio per l’Italia. Un patrimonio diversificato che assume, nelle varie regioni, caratteristiche uniche e inconfondibili.
Incorniciate in affascinanti contesti ora situate in una verdeggiante vallata della campagna, ora circondate da un giardino romantico, ora su un dolce declivio o uno strapiombo mozzafiato, tra viottoli di un borgo medievale, le ville d’epoca, in passato proprietà di famiglie blasonate, frequentate da illustri personaggi, sono oggi permeate di quella aura che costituisce il loro fascino.
La nascita delle ville in campagna si fa risalire al Rinascimento soprattutto in Toscana ed in Veneto quando si diffonde questa forma architettonica ed un nuovo concetto di vacanza. In Sicilia l’emergere delle ville non si ha fino al XIX secolo.
La Contea di Modica resta un mondo a parte, un’isola nell’isola. Infatti, dal XV secolo quando i potenti conti Cabrera cancellarono il latifondo favorendo il formarsi della piccola proprietà, nobili e borghesi già facevano a gara nel costruire eleganti “casine” e “ville liberty” al centro dei fondi, accanto ai casali dei contadini, riuniti con borghi fortificati intorno alla corte chiusa con il frantoio e la cappella. In uno scenario costituito da un dedalo infinito di muretti a secco, con ulivi secolari e giganteschi carrubi.
Queste eleganti dimore per l’aristocrazia locale erano sempre realizzate con la tradizionale pietra modicana da taglio che si distingue per la sua omogeneità cromatica di base che è il frutto di una sedimentazione naturale protrattasi per secoli.
Questa pietra di un pallido colore giallo oro al sole acquista una indescrivibile bellezza ed è in armonia con la natura e con i suoi effetti cromatici. Un’architettura varia e unica, fiorita prevalentemente intorno alle capitali del barocco siciliano.
Elemento comune che caratterizza queste strutture realizzate prevalentemente nell’ottocento in collina, a pochi chilometri dal mare, è il “baglio” pavimento in basole squadrate di calcare duro, dal quale si accede agli alloggi che si aprono con ampie serrande sul prato alberato della caratteristica “kiusa”, orto privato recintato la cui nota dominante è quella di un’assoluta, riposante tranquillità.
Il giardino attiguo al viale centrale cui ciascuna villa è spesso dotata, è suddivisa in aiole, delimitate da muretti e sedili in pietra, ricche di alberi ornamentali, in vialetti irregolari, in piccoli rilievi rocciosi e specchi d’acqua, arricchiti di alberi esotici e secolari.
Queste dimore quasi sempre sono dotate di mobili di pregio, opere d’arte e artigianato, complementi importanti e preziosi.
Oggi sono sempre più gli italiani che decidono di adibire una parte della loro villa a strutture ricettive.
Questo tipo di filosofia dell’accoglienza, recente per l’Italia ma diffusa da tempo in altri paesi europei, punta alla valorizzazione del territorio mettendo in evidenza gli aspetti storico culturali, paesaggistici, artigianali ed enogastronomici.
La tradizione, l’atmosfera per l’ospite danno al soggiorno in una villa storica un valore particolare rendendo più affascinante la vacanza.
Oggi il viaggio, persa la dimensione di svago tout court, si afferma come un’esperienza intimistica che conduce alla ricerca di una qualità della vita che si riscontra e si attua nella dimensione raffinata di una residenza d’altri tempi ove si fondono l’avventura, il ricordo, il gusto e la tradizione. Un unicum intrigante e raffinato, un’alternativa al più tradizionale e anonimo soggiorno in hotel.
Anche a Modica un grande amore per la tradizio